3.2 I PROFILI DI COMPETENZA IN USCITA (DALLE INDICAZIONI NAZIONALI)
Il conseguimento delle competenze delineate nel “Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione” dalle Indicazioni Nazionali del 2012, costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo italiano. Il profilo descrive in forma essenziale le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio del diritto alla cittadinanza attiva, che una ragazza/o deve possedere al termine del primo ciclo di istruzione.
Il nostro Istituto si uniforma pienamente a quanto delineato dal Profilo e sta lavorando per portare a termine i Curricoli Verticali Interni che costituiranno punto di riferimento irrinunciabile per tutta la comunità educante della nostra scuola.
Riportiamo integralmente il Profilo come delineato dalla norma e rimandiamo agli allegati per i singoli curricoli.
IL CURRICOLO VERTICALE DI ISTITUTO
La scuola è impegnata nella elaborazione dei curricoli verticali di istituto; i curricoli disciplinari sono già stati completati e vengono allegati al POF T.; l’elaborazione dei curricoli trasversali mancanti è uno degli obiettivi di processo che la scuola si è data e verrà portata a termine entro il prossimo triennio.
LE METODOLOGIE DIDATTICHE
Nel percorso d’insegnamento-apprendimento una volta stabiliti gli obiettivi, momento fondamentale dell’azione formativa è la metodologia didattica adottata.
In tale ambito è necessario cercare di creare le condizioni adatte per trasmettere i contenuti e stimolare ciascun alunno a scoprire e ad esprimere le proprie potenzialità, maturando la consapevolezza che la conoscenza si costruisce assieme a insegnanti e compagni e sfruttando ogni proposta didattica. Il tutto affinché ogni conoscenza, disciplinare e trasversale, diventi stabile e su di essa ciascuno possa sempre, in futuro, costruire criticamente altro sapere, utilizzando anche fonti diverse da quelle istituzionali (imparare ad imparare).
Nelle varie discipline a seconda dell’età, del contesto classe, degli obiettivi e dei contenuti esplicitati chiaramente nei curricoli in relazione alle competenze chiave, il processo di insegnamento-apprendimento si avvarrà di:
Lezioni frontali (modalità che permette di fornire molte informazioni ad un numero elevato di alunni) arricchite però da tecniche didattiche che mettano l’alunno al centro del processo di apprendimento coinvolgendolo in prima persona con scelte e assunzione di responsabilità.
Attività laboratoriali singole o di gruppo dove gli alunni operino concretamente, sperimentando le proprie attitudini, la collaborazione tra pari, la capacità di comunicare con linguaggi diversi.
Realizzazione di compiti autentici (cioè simili al reale) disciplinari e/o trasversali dove l’alunno, confrontandosi con simulazione di compiti reali legati alla realtà personale, quotidiana o che incontrerà nell'ambiente di lavoro, possa mettere in atto più strategie di soluzione per svolgere la prestazione richiesta utilizzando conoscenze pregresse in contesti nuovi.
Attività per gruppi di livello sfruttando le compresenze di docenti all’interno della classe, che permettano un’efficace azione di recupero delle situazioni di difficoltà e/o di potenziamento delle eccellenze.
Attività di tutoring fra pari che prevedano l’aiuto reciproco per valorizzare le competenze di ciascuno e facilitino ulteriormente l’inclusione.
Attività Cooperative (COOPERATIVE LEARNING): come già nello scorso triennio, la scuola sarà ancora capofila, all’interno della Rete Atena, della formazione sulla metodologia cooperativa funzionale sia al miglioramento degli apprendimenti disciplinari che delle abilità sociali.
Tutte le metodologie scelte vedranno sempre come strumento di elezione le nuove tecnologie della comunicazione. È ormai riconosciuto infatti che per i “nativi digitali” l’uso della tecnologia accresce la motivazione all’apprendimento: l’attenzione viene spostata dall’insegnante all’alunno, dall’insegnamento all’apprendimento, aumenta la cooperazione tra alunni e viene favorita l’interazione con il docente e tra i pari.